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L'ADOLESCENZA, QUESTA SCONOSCIUTA


L’adolescenza è un momento cruciale della vita, difficile e complesso, ma anche importantissimo per lo sviluppo di una persona. Mutevole, imprevedibile, incerta: l'adolescenza è un'età dai confini sempre meno definiti, con il rischio di un suo prolungamento interminabile. E' difficile orientarsi tra i mille problemi quotidiani di questo periodo: amicizia, amore, sessualità, droga, violenza, disagio, scuola, rapporto con gli adulti, inserimento nella società, trasformazioni fisiche e psicologiche.

Questo periodo di transizione dallo stato di bambino a quello di giovane adulto prevede una costante evoluzione e continue trasformazioni che spesso, dall’esterno, vengono scambiate per volubilità, instabilità, squilibrio. In questo momento della vita gli interrogativi e i dubbi su di sè, le trasformazioni del proprio corpo, i conflitti con i genitori rappresentano dei momenti di passaggio che non costituiscono una patologia.

“Cosa mi sta succedendo? Chi diventerò? Come mi accoglierà la società? Cosa si aspettano gli altri da me? Come posso essere me stesso e allo stesso tempo non deludere i miei genitori? Chi e come potrà amarmi oltre a loro?” Sono solo un piccolo esempio dei dubbi e delle incertezze che assillano gli adolescenti in questa fase di grandi ed importanti trasformazioni.

I temi evolutivi sui quali si svolge la crescita degli adolescenti riguardano generalmente: - l’accettazione del proprio corpo in mutazione: l’immagine corporea viene messa in crisi dai cambiamenti della pubertà e necessita perciò di essere ristrutturata ed assimilata come facente parte di una nuova identità. Il corpo, diventato estraneo, viene utilizzato come uno spazio di sperimentazione, o in casi più estremi come un campo di battaglia, sul quale mettere in scena eventuali conflitti (disturbi alimentari, abuso di sostanze, gravidanze precoci, etc.) - l’acquisizione di un’identità personale unica e definita, che permetta all’adolescente di percepirsi con una precisa definizione di sé stesso in termini di personalità, valori, credenze, preferenze e motivazioni. E’ in questo periodo che c’è la sofferta acquisizione di autonomia rispetto alle figure genitoriali - il consolidamento di un’identità sessuale e di genere, ovvero la convinzione stabile di appartenere all’uno o all’altro sesso e di identificarvisi. Le trasformazioni del corpo e la maturazione degli organi genitali innescano il bisogno di intensificare i comportamenti che caratterizzano il genere sessuale nel quale l’adolescente si identifica.

- le relazioni con i coetanei e lo sviluppo di una identità sociale. All’interno dei gruppi giovanili si costruisce gran parte dell’identità adolescenziale. Il rapporto con i coetanei ha il ruolo di rendere pensabile il travaglio della crescita attraverso la condivisione e il senso di appartenenza.

I “sintomi” adolescenziali hanno un carattere instabile e discontinuo. I genitori possono quindi dover affrontare momenti in cui sono travolti dalla forza con la quale si manifestano certi comportamenti e spaventati dalla loro violenza ed estraneità rispetto al carattere del figlio come lo avevano conosciuto fino a quel momento. Questo può provocare sentimenti diversi che possono sfociare (nei genitori) in comportamenti preoccupati, permissivi, tolleranti o repressivi.

Ciò che accomuna principalmente i sintomi del terremoto adolescenziale è l’estremizzazione dei conflitti, che può manifestarsi attraverso una modalità attiva o passiva: - agito attivo: ribellione fisica e/o verbale anche violenta - agito passivo: l’isolamento e/o il silenzio, che portano comunque con sé forti sentimenti di aggressività nei confronti del mondo.

Per i genitori la difficoltà maggiore consiste certamente nel cercare di mantenere la giusta distanza, una nuova modulazione fra la presenza emotiva di cui ancora gli adolescenti fortemente necessitano (anche se in forma “fantasmatica”) ed un movimento verso il “farsi da parte”, per permettere loro di acquisire la necessaria autonomia ed identificazione.

L'adolescenza è un'età difficile per tutti, per il ragazzo come per i genitori. Non stupiamoci delle disobbedienze, della spregiudicatezza, delle ribellioni, delle pretese di libertà. Non scoraggiamoci ma adattiamoci al cambiamento, armiamoci dì pazienza, scegliamo il momento opportuno per parlare, richiamiamo con dolcezza, incoraggiamo costantemente, facciamo ragionare nostro figlio sul suo modo di sentire e di comportarsi. Con discrezione, con abilità, con perseveranza. Non soffochiamo i nostri adolescenti altrimenti si allontaneranno da noi, ma al contempo siamo vigili e sempre attenti a ciò che fa.


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